Vademecum per l'inserimento lavorativo UNICEF“Avevo bisogno di
lavorare, dovevo mandare i soldi a casa perché mia madre non stava bene e così
ho accettato un lavoro, anche se senza contratto, finché non mi sono reso conto
che non volevano pagarmi e non avevo mezzi per difendermi".
Inizia così lo storia di I., arrivato in Italia
a 17 anni per studiare e cercare un lavoro e finito - per bisogno - nella rete
del lavoro irregolare. A facilitare il passaggio è la scarsa conoscenza di quanto previsto dall'ordinamento
italiano in materia e la mancanza di informazione sui rischi e le possibilità alternative.
"Se tornassi indietro non lo rifarei-
afferma il ragazzo - ma nel mio Paese già lavoravo, non sapevo che in Italia ci
fossero regole diverse".
E quello di I. non è un caso isolato. Solo il
18% dei minori stranieri non accompagnati conosce le regole che riguardano
l'accesso al lavoro in Italia. È quanto emerge dall'ultimo sondaggio di U-Report
on the move, piattaforma digitale lanciata da UNICEF in Italia per dare voce ai
giovani migranti e rifugiati presenti nel Paese. Tra i minori che hanno
risposto alle domande circa il 20% dichiara apertamente di non conoscere l’età
consentita di accesso al mondo del lavoro, il 50% si divide scegliendo 16 e 18
anni. Il 24 % dei rispondenti dichiara inoltre di avere già lavorato in
Italia ma 6 su 10 senza un contratto regolare, 4 su 10 senza un congruo compenso.
In entrambi i casi tanti minori dichiarano di non essere certi circa la
regolarità della propria posizione.
Solo il 40% dei giovani migranti e rifugiati che
hanno partecipato al sondaggio dichiarano infine che non accetterebbero un
lavoro irregolare o sottopagato. 33% sceglie però un "non so" come
risposta, 22% dichiara che lo accetterebbe.
Resta poi la percezione di una diversa offerta
contrattuale legata allo status di migrante o rifugiato. "Tanti miei amici
- afferma I. - hanno bisogno di lavorare per aiutare casa o perché già fuori
dal percorso di accoglienza, i datori di lavoro approfittano spesso di questa
situazione".
Per sopperire alla carenza di informazione UNICEF e Intersos hanno lanciato il Vademecum per l'inserimento lavorativo, tutte le regole e le normative che disciplinano l'accesso al mondo del lavoro in Italia le possibilità riservate per chi vuole continuare a formarsi e imparare un mestiere. Il Vademecum è disponibile sul portale integrazione.